Come imparare a gestire le emozioni

da | Mag 12, 2022 | Crescita personale attraverso la scrittura

Prendi il tuo quaderno e iniziamo!

Cara anima in cammino, se sei arrivata qui è perché forse stai cercando una soluzione per imparare a gestire le tue emozioni.

Sai, ti capisco, per me le emozioni sono sempre state fonte di meraviglia e di dolore, ma con il tempo il viaggio di riscoperta delle emozioni è diventato un viaggio di meraviglia. Grazie a loro sono riuscita a guardarmi dentro e ad apprezzare le infinite sfumature della vita e di me stessa.

Le emozioni sono al centro anche del mio lavoro di mentore e arteterapeuta in formazione. Ogni volta che andiamo dentro alle nostre profondità, le emozioni ci guidano nei ricordi e grazie a loro riusciamo a portare fuori i vissuti, i traumi e le cicatrici, così da trasformarli e dare loro una nuova forma.

Le emozioni non sono nemiche, neanche le emozioni definite negative. Le emozioni sono emozioni. Quindi per quanto sia difficile gestire il loro linguaggio, fai un bel respiro, prendi il quaderno e vieni con me in questo racconto.

Cosa sono le emozioni

La parola emozione deriva dalla parola latina EMOVÈRE, da EX (fuori) + MOVERE (muovere). Letteralmente significa portare fuori, smuovere, scuotere, agitare. Non è meraviglioso come le emozioni abbiano al loro interno tutto il significato della loro presenza? Le emozioni ci smuovono, a 360°. Entrare in contatto con le proprie emozioni ci aiuta a definire noi stesse, perché è grazie a loro che possiamo scegliere la nostra vita e relazionarci con il mondo intorno.

Quando penso alle emozioni mi viene in mente il volo di una farfalla. Come una farfalla l’emozione arriva, ci indica la strada, ci smuove il corpo, il cuore, l’anima e poi se ne va, lasciandoci una scia di insegnamento o di attonimento. In ogni caso, l’emozione fa qualcosa e in quel qualcosa c’è tutta la sua essenza.

La grandezza delle emozioni sta nella loro capacità di far danzare montagne sopite dentro di noi, rimaste sotto la superficie. Le emozioni hanno e ci danno colore. Le emozioni parlano al corpo e attraverso il corpo. Le emozioni ci rendono vive.

Quante volte ti è capitato di sentirti presa in pieno da un’emozione? E quante volte sei riuscita a trovare giovamento in un’emozione?

Sono dell’idea che per quanto siano inserite in macro-categorie, le emozioni hanno infinite sfumature, nello stesso modo in cui noi siamo diversi e uguali al resto degli altri esseri umani. Noi, come loro, siamo unicità in un mare definito di nomi, parole, segni universali. Noi, come loro, diamo una sfumatura unica alla vita. Come? Entrando nelle profondità delle nostre anime, per trovare e ricordare il perché del nostro scopo nel mondo.

Da anni le emozioni sono state date per scontate, hanno dovuto fare un passo indietro, dando importanza alla logica, alla razionalità, alla ragione. Tuttavia, è grazie alle emozioni che noi scegliamo e ricordiamo. È grazie alla gioia e alla tristezza che noi creiamo la nostra strada, e non è tutto bianco o nero, o gioia o tristezza. Il mondo delle emozioni e il mondo in cui viviamo è composto da infiniti intrecci, dove i fili nascono da sfide e sfide affrontate, da cadute e da risalite, da curiosità e paura, da rispetto e rabbia.

Potrei continuare in eterno, ma credo il concetto si sia capito: ogni emozione, così come ogni parte della nostra vita, è importante e fondamentale per la nostra più profonda conoscenza.

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1. Non ci sono emozioni belle o brutte

Va da sé, quindi, dire che non c’è un’emozione brutta e un’emozione bella. È necessario andare oltre a queste categorizzazioni, perché ognuna di loro ha un insegnamento da donarci.

Mi dirai: sì, però perché la rabbia è così tanto distruttiva o la tristezza fa male o la paura mi immobilizza e non mi fa andare oltre? Ti rispondo semplicemente così: perché non le abbiamo ascoltate fin dal principio.

Quante volte ti sei sentita dire: “sei troppo sensibile”, “sei molto timida”, “sei emotiva”? Frasi come queste si attaccano alla nostra interiorità in una maniera così profonda, che è necessario un importante lavoro di accoglienza per togliere la vergogna o le credenze limitanti riguardanti la propria sensibilità e le proprie emozioni.

Ecco perché tendiamo a non ascoltare un’emozione quando arriva, oppure a non riuscire a trovare la chiave giusta per saperla gestire. In una società piena di velocità, di scadenze da rispettare, di obiettivi sempre nuovi, le emozioni potrebbero rallentare il corso della vita. Ma anche questo pensiero o stile di vita è un limite che è stato attaccato alle emozioni.

Le emozioni, diciamolo un’altra volta, sono nostre alleate. Solo grazie a loro possiamo entrare in relazione con l’altro e con noi stesse; per non parlare del fatto che alimentare l’intelligenza emotiva ristabilisce un rapporto sano, trasformativo e profondo con il nostro Sé. Più conosciamo le emozioni e più che possiamo comunicare con il mondo attraverso parole, gesti e azioni totalmente sincere.

Viene spontaneo chiedersi perché le emozioni siano state relegate per troppo tempo nello scantinato della vita. Dobbiamo tornare indietro nel tempo e ricordare le storie dei nostri antenati.

Le nostre radici sono state abituate a non dare troppo peso alle emozioni, o a tirar dritto come anime stoiche. La guerra, la povertà, le sfide economiche e della vita hanno indurito i cuori delle generazioni passate, tanto da spostare le priorità. E non è da giudicare questo comportamento, perché così era. Pensiamo ai nostri nonni e a quanto hanno dovuto affrontare.

Prendo in prestito la storia di mio nonno, perché da lui ho imparato molto, anche dopo la sua morte. È nato il 13 luglio 1922, è andato in guerra, è stato deportato in Iugoslavia, è tornato a piedi, e nessuno potrà sapere davvero cosa abbia vissuto in quei mesi. Ciò che gli veniva chiesto dalla vita era resistere e così lui ha fatto, anche dopo la guerra, anche dopo un incidente sul lavoro che lo ha destabilizzato emotivamente per tutta la vita.

Oppure prendo spunto da mia nonna, donna dalle mani curve per il lavoro nei campi, tra giardini meravigliosi e orti rigogliosi. Anche lei ha dovuto scegliere di mettere sotto il cuscino le proprie emozioni.

 

E così continuo, pensando a molti dei miei antenati, e agli altri pezzi del mio albero genealogico che non hanno potuto esprimere le loro emozioni, perché dovevano sopportare, che così era la “regola”.

Cosa ci insegnano queste storie? Che a tutti loro non è stata data la possibilità di imparare il linguaggio delle emozioni, per affrontare con meno corazze la loro vita, ma noi sì, possiamo farlo.

Veniamo da radici uniche non per casualità, ma per imparare a osservare la vita da angolazioni diverse, affinché si possa vivere oltre dinamiche ripetitive, affinché la storia non si ripeta, affinché le emozioni possano finalmente essere ascoltate. Niente avviene per caso e alle emozioni, ogni volta che arrivano, fateci caso.

Come imparare a gestire le emozioni

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2. Impara ad entrare in empatia con le emozioni

Per gestire le proprie emozioni, il primo e fondamentale aspetto da tener conto è l’ascolto. Questo è il primo passo per imparare a gestire le emozioni.

Quando ascoltiamo le nostre emozioni sappiamo anche riconoscerle, sappiamo quali parole e comportamenti usano. Entrare in empatia con loro non è importante solo per noi stesse, ma anche per comunicare e ascoltare l’altro.

L’empatia è scambio continuo tra Dentro e Fuori, ma affinché il movimento avvenga in modo fluido, è necessario conoscere come funzionano in noi determinate emozioni. Tutto parte da Noi, tutto parte dalla conoscenza di chi siamo, di cosa sentiamo, di come funzioniamo. Non solo corpo, ma anche cuore, emozioni, respiro e vita.

Per entrare in empatia con le emozioni, il viaggio è fatto di passi piccoli, ascoltati, accorti, leggeri, e in quel passeggiare la vita ha colori sfumati. Come una viaggiatrice di nuovi mondi, prova a raccogliere le tue emozioni in un quaderno fatto di foto scattate, di ricordi, di episodi che ti riportano a conoscere e riconoscere cosa provi.

Questo perché? Perché l’emozione per essere conosciuta va vissuta e riportata nel cuore. Crea un dialogo con te stessa attraverso il foglio, prestando attenzione a come vivi le emozioni.

Ci sono emozioni che ti spostano più di altre? Fai una lista di tutte quelle che vorresti raccontare o conoscere.

Se tu dovessi pensare a un colore per ogni emozione scritta, quale sceglieresti?

Regalati del tempo per ascoltare e nutrire il tuo rapporto con le emozioni, perché è lì che risiede l’armonia.

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3. Accogli le tue emozioni

Imparare a gestire le emozioni è un percorso continuo e a strati. Ogni emozione, infatti, ha più punti di incontro. Come fosse una persona, un’emozione può essere attiva, passiva, travolgente.

Dentro di noi abbiamo un cassetto delle emozioni che alimentiamo di parole e di sensazioni, ogni volta che conosciamo più a fondo una determinata emozione. Ogni episodio vissuto andrà a far parte di quel cassetto.

Ciò che spesso ci sposta dall’equilibrio è il momento in cui un’emozione ci travolge prepotentemente. Come abbiamo detto prima, ciò avviene perché non abbiamo ascoltato a lungo quella stessa emozione, mettendola in secondo piano o dicendole “sì, okay, ti ascolto dopo”.

osa fare in quelle circostanze? Accogliere il momento.

Non cercare di dimenticare, mettere da parte, far finta di niente. Accogli l’emozione in modo costruttivo e un buon modo per farlo è creare un dialogo attraverso un mezzo artistico.

Tramite il mezzo artistico puoi imparare a gestire le emozioni, ovvero:

  • Gestire l’impatto dell’emozione
  • Osservare l’emozione, senza che questa possa travolgerti del tutto
  • Stancare l’emozione
  • Ascoltare te stessa in relazione all’emozione
  • Accogliere l’emozione

La scrittura emotiva intuitiva ha la particolarità di creare un ponte tra l’emozione e la nostra interiorità, e in aiuto utilizza non solo foglio e penna, ma anche medium plastico-pittorici.

Scrivere è catartico, sopratutto nella gestione delle emozioni, perché fa da tramite. Mentre scrivi dialoghi con l’emozione, sei dentro e fuori in egual misura, ed è grazie a questa duplice presenza che avviene la conoscenza e la consapevolezza.

Accogliere l’impeto dell’emozione aiuta a ristabilire un con-tatto con la nostra realtà e con il momento emotivo appena vissuto, ma non deve essere sempre questa la soluzione.

Nel viaggio di conoscenza di sé, è necessario alimentare un rapporto continuo con l’emozione, prestando attenzione ai nostri comportamenti, a ciò che amiamo, a ciò che ci fa arrabbiare o ci dà tristezza etc.

Imparare a gestire le emozioni le emozioni significa fermarci un attimo, trovare del tempo per aprire il cuore e il quaderno, e domandarci come stiamo senza avere paura di scrivere “sono triste” o “sono arrabbiata” o “sono felice”. Ogni emozione che passa dal nostro cuore è importante per la nostra evoluzione.

Spunti di accoglienza per imparare a gestire le emozioni

Se la rabbia arriva a pulsare nel tuo cuore prendi un foglio, chiudi gli occhi e ascolta la tua rabbia. Che cosa ti sta dicendo? Con quali parole reagisce? Quale parte del corpo senti pulsare di più?

Quando senti di essere pronta prendi il foglio e scrivi, scarabocchia, colora il foglio della tua rabbia e poi strappalo in mille pezzi. Continua a strappare, ricomporre, strappare di nuovo, fino a che la rabbia si è stancata. Ricordati sempre di stare in ascolto del respiro.

Se la tristezza viene a bussare alla tua porta, prendi un foglio, delle matite acquarellabili, dell’acqua e un pennello. Chiudi gli occhi e pensa alla tua tristezza. Immagina di cullarla stretta tra le tue braccia. Scrivi con le matite le parole della tua tristezza e bagna il tragitto del segno con l’acqua.

Se la gioia ti salta incontro prendi un foglio e portalo con te per una settimana, scrivendo ogni ****piccola importante gioia; ti aiuterà nei momenti più difficili a ristabilire un contatto questa emozione.

Visto che ci sono altre emozioni da affrontare, quali spunti vorresti leggere per continuare il viaggio? Fammi sapere e li creo su misura in un nuovo articolo.

Spero il viaggio fatto insieme ti sia stato utile, per ogni condivisione scrivimi, sarò felice di leggerti. Ps. Dai ascolto alle emozioni, affina il tuo Orecchio e rispettati.

Un abbraccio di cuore e buone Emozioni,

Sara

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